È incredulo per la morte di Nunzia Cappitelli don Pasquale Fioretti, parroco della chiesa San Giovanni Battista e Sant’Alfonso che dista solo una manciata di metri dalla casa dove la vittima è stata ritrovata nel quartiere Marianella. “La conoscevo- afferma don Pasquale– è tornata nella sua casa dopo l’estate a seguito di una ristrutturazione. Mi aveva chiesto anche una benedizione a settembre e ogni tanto veniva a messa qui e chiedeva qualche parola di conforto, ma nulla che potesse fare presagire un pericolo o una situazione di disagio”.
Il parroco aggiunge: “Da quando sono tornato lunedì da Assisi non l’avevo più vista, l’ultima volta risale al venerdì precedente. Comunque era sempre con il sorriso e mostrava vicinanza alla vita della comunità”.
Don Pasquale si lascia andare a una considerazione. “È doloroso quanto accaduto. Dove c’è l’opera di Cristo, il diavolo attacca anche fuori la porta e a volte anche dentro. L’episodio ci segna sul rispetto della vita umana, sul suo valore e su come facilmente, ahimè, per la mancanza di rispetto, di educazione e anche di stress; vedo oggi che le persone non stanno più tranquille, in generale. Si lavora per vivere e non si vive più per lavorare”. Per don Fioretti, “non c’è più il rispetto dei tempi, si corre e c’è un malessere generalizzato che in alcune occasioni si manifesta con la violenza, sia nei giovani che negli adulti. Se uno non sta bene dentro, non sta bene neppure nei rapporti”.
Trovata morta a Marianella, interrogato il compagno di Nunzia


