È solo all’inizio l’odissea giudiziaria di Giuseppe Varriale, il 25enne di Mugnano responsabile, secondo la Procura, della morte di Alessandra Madonna. Il Gip Antonino Santoro, in relazione alla richiesta di rinvio a giudizio depositata dal pm del Tribunale di Napoli, ha fissato per il giorno 26 luglio l’udienza preliminare a carico del giovane, sul quale pendono le gravissime imputazioni di omicidio volontario e guida in stato d’ebbrezza.
le accuse
Secondo l’accusa, infatti, Giuseppe Varriale, avrebbe coscientemente condotto alla morte la promettente ballerina di Melito Alessandra Madonna, il cui talento era riuscito addirittura a garantirle un lavoro in Rai. I sogni di Alessandra Madonna, però, resteranno per sempre fermi alla drammatica notte che, tra il sette e l’otto settembre 2017, la vide cadere dietro l’auto guidata dal fidanzato e non rialzarsi mai più.
l’inchiesta
Eppure, i desideri della giovane erano stati per molto tempo legati a quelli di Giuseppe, con il quale aveva una relazione messa spesso in pausa nel corso degli anni e oggetto della discussione che avrebbe preceduto il tragico incidente: sarebbe stato proprio l’acceso confronto tra i due, infatti, a spingere ad una fuga impulsiva Varriale che, accelerando la guida della Range Rover su cui viaggiava e ben consapevole, secondo l’accusa, del fatto che Alessandra si fosse aggrappata alla portiera del veicolo, l’avrebbe trascinata per metri, procurandole le gravi lesioni che l’hanno poi condotta alla morte. Il giovane, attualmente agli arresti domiciliari, dovrà dunque rispondere molto presto dell’imprudente e intollerabile incuranza di cui viene ritenuto responsabile secondo una prima ricostruzione dei fatti. Non si arrendono Vincenzo Madonna e Olimpia Cacace, genitori della ragazza, i quali, da sempre convinti della colpevolezza di Varriale, chiedono oggi giustizia a gran voce.