Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in serata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedi 29 marzo. Passano in area rossa le Regioni Calabria, Toscana e Val d’Aosta.
La Regione Lazio passa in area arancione a scadenza della vigente ordinanza, ovvero da martedì 30 marzo.
Niente zone gialle: fino al 30 aprile saranno confermate le misure oggi in vigore che prevedono solo zone arancioni e ross
Sono 23.987 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 23.696.
E’ l’orientamento che emerge al termine della cabina di regia Covid sul nuovo decreto. Le misure dovrebbero essere in vigore fino a fine mese e l’unica novità dovrebbe riguardare il ritorno in classe fino alla prima media anche in zona rossa. Per il resto dovrebbero essere confermate tutte le restrizioni. Il Presidente del Consiglio alle ore 14.00 terrà una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.
Scende il valore dell’Rt nazionale che passerebbe dallo 1,16, della scorsa settimana a 1.08. E’ quando sarebbe indicato, secondo quanto si apprende nel monitoraggio settimanale dell’ Iss-Ministero della Salute. Scende il numero dei casi di Covid ogni 100 mila abitanti: il dato sull’incidenza che dovrebbe essere confermato nel monitoraggio che sara’ presentato oggi, passa, secondo quanto si apprende, da 264 della scorsa settimana a 240.
“Probabilmente siamo in fascia rossa”. Lo ha annunciato in conferenza stampa il Presidente del Veneto Luca Zaia, confermando che la regione mantiene la situazione attuale. “Spero che dal 6 aprile si torni alla normalità” ha aggiunto. A determinare la permanenza in fascia rossa, ha spiegato Zaia, è il parametro dell’incidenza del virus nella popolazione: “siamo a 254 positivi ogni 100 mila abitanti”
Sono invece 457 le vittime in un giorno (460 ieri), 354.952 i tamponi molecolari e antigenici effettuati per il coronavirus nelle ultime 24 ore. Ieri i test erano stati 349.472. Il tasso di positività resta intorno al 6,8% come ieri. Aumentano i pazienti ricoverati in terapia intensiva, sono 3.628, 8 più di ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 288 (ieri erano stati 260). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.472 persone, in aumento di 48 unità rispetto a ieri.
I casi totali da inizio epidemia sono 3.488.619, i morti salgono invece a 107.256. Ci sono 566.711 attualmente positivi, in aumento di 3.753 rispetto a ieri. Dall’inizio della pandemia sono invece 2.814.652 i guariti e i dimessi, con un incremento nelle ultime 24 ore di 19.764 unità. In isolamento domiciliare ci sono 534.611 persone, in aumento di 3.697 rispetto a ieri.
“C’è un rallentamento della crescita della curva epidemica in Italia e oggi vediamo i primi segnali di stabilizzazione”. Lo ha detto il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia organizzata dal ministero della Salute.
“L’età media di chi contrae l’infezione è tra 40 e 50 anni, un dato costante, ma si comincia a vedere un decremento nei casi, anche tra gli operatori sanitari per i quali rappresenta un evento positivo dovuto alla vaccinazione” ha aggiunto Brusaferr.
Si osserva un “miglioramento complessivo del rischio, sebbene complessivamente ancora alto”. Cinque Regioni (Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia e Toscana) hanno un livello di rischio alto. Tredici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui dieci ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre hanno una classificazione di rischio basso (Basilicata, Campania, e la Provincia Autonoma di Bolzano).
Le regioni
Toscana, Calabria e Val d’Aosta in zona rossa, mentre il Lazio – come ha anticipato il ministro della Salute Roberto Speranza – passa sicuramente dal rosso all’arancione da martedì (dove resterà peraltro solo 4 giorni perché a Pasqua – 3, 4 e 5 aprile – tutta Italia sarà in zona rossa). La Toscana, a quanto si apprende, è rimasta sul filo fino all’ultimo durante la riunione della cabina di regia, essendo in bilico sulla soglia di rischio di 250 casi settimanali per centomila abitanti: alla fine il dato è di 251, quindi scatta automaticamente il rosso. Meno dubbi per la Val d’Aosta, che dagli ultimi dati di monitoraggio risulta avere un Rt molto alto, a 1,75, con un intervallo 1,5-2,03, ampiamente sopra la soglia di 1,25 che porta alla zona rossa (peraltro anche l’incidenza è ben sopra il limite, a 292). Dovrebbe arrossarsi anche la Calabria, che ha un’incidenza ancora relativamente bassa (132) ma un Rt schizzato a 1,37, con l’intervallo minimo di confidenza proprio a 1,25. Restano in zona rossa Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Il contratto firmato prevede l’immediata esecutività dopo l’approvazione dell’EMA o dell’AIFA. E’ indispensabile, a questo punto, che le Agenzie di controllo si diano tempi rapidi di verifica e di decisione, adeguati alla gravità della pandemia.
Ringrazio l’Ambasciata Italiana a Mosca per il supporto fornito”.