C’è una favola nella favola nel quarto, storico trionfo del Napoli. E come protagonista ha nientemeno che Pasquale Mazzocchi.
Originario di Barra, l’esterno è l’unico napoletano presente nella rosa di Antonio Conte, che da quasi due giorni è ormai in pieno clima di festa dopo aver battuto per 2-0 il Cagliari nell’ultima, decisiva, partita di questa Serie A.
Mazzocchi non sarà stato un titolare nell’undici ‘contiano’, ma di questo gruppo ne è l’autentico trascinatore. Nel gruppo ha portato l’autentica napoletanità, lui che è partito dalla Serie D disputando tutte le categorie, fino ad arrivare in Serie A. Fino ad arrivare al Napoli. Fino ad arrivare a vincere lo scudetto con il Napoli. La squadra della sua città, della sua vita. Nel tempio di Maradona. Emozioni uniche e difficilmente ripetibili.
Quarto scudetto Napoli, la favola di Mazzocchi: “Sensazioni uniche che non so se avrò modo di riprovare”
Queste le parole di Mazzocchi ai microfoni di Dazn, durante i festeggiamenti sul prato del “Maradona”: “Sono sensazioni uniche, non so se avrò la fortuna di riprovarle – ha detto a caldo venerdì sera al triplice fischio finale del match con il Cagliari che ha consegnato il quarto scudetto agli azzurr. Per un napoletano è un qualcosa di unico, mi sto godendo il momento insieme alla squadra e alla nostra gente”.
E poi ancora: “Partendo dal nulla, ho cercato di andare avanti passo dopo passo e ora di godermi il momento. Un traguardo che voglio dedicare a un mia amico che non c’è più: ho iniziato a dare i primi calci quando Gennaro se n’è andato”.
In passato Mazzocchi, ricordando la sua gavetta, aveva anche svelato i tanti sacrifici fatti da adolescente. “Ci sono stati giorni che ho dormito con il giubbotto addosso perché non avevo un euro. Ero lontano da casa, non avevo nessuno. Alle volte fingevo un mal di testa perché non avevo soldi per prendere un gelato con gli amici”.