Lo stadio San Paolo è un problema. Un problema enorme. Certo, non per il Comune di Napoli: Palazzo San Giacomo ha una data di scadenza per concludere i lavori che scade tra circa un anno. Il problema grosso è tale solo per il Napoli. Il Club di Aurelio De Laurentiis ha fretta. Molta fretta. Il campionato è praticamente alle porte: il 25 agosto, gli azzurri affronteranno il Milan nel big match del saturday night contro quello che è, con buona probabilità, il diretto concorrente (assieme alla Roma) per il terzo posto. Allo stato attuale, una cosa è certa: i lavori in corso sulla pista d’atletica non verranno completati per quella data e nei settori non si comincerà nemmeno a montare le impalcature. Insomma, si è in altissimo mare. Tanto che De Laurentiis, di ritorno dalla conferenza di presentazione alla piazza barese dopo l’acquisto del Bari, ha deciso di valutare la situazione in prima persona. Si è presentato a Fuorigrotta, in gran segreto. E’ entrato da un cancello secondario e gli è bastato uno sguardo per capire come andranno le cose.
«Eravamo allo stadio ad attendere l’arrivo di De Laurentiis, ma ci siamo solo sfiorati, è entrato da un altro ingresso, ha visto il campo con le ruspe che stavano scorticando la pista di atletica ed è andato via. Non ci si comporta così. La pista da lui è stata sempre pesantemente oltraggiata, ci lamentava della brutta vista, ma per le partite ci si mettono dei teloni, non si vede il lavoro che c’è sotto. Noi siamo stati molto disponibili, anche sull’ordine della sostituzione dei sediolini, rinviando quelli dei distinti che il club afferma di vendere in massa».
Adl critica pesantemente i lavori che lui stesso ha più volte chiesto
Il virgolettato di cui sopra è di Ciro Borriello, Assessore allo sport del Comune di Napoli. Borriello, chiaramente, sapeva di poter incrociare il Presidente. Lo aspettava per l’ennesima stretta di mano, dopo le spiegazioni sul timing dei lavori in corso. Stretta di mano che non c’è stata. Anzi. Come riportano diverse testate, da il Napolista a il Mattino, De Laurentiis ha dato di matto, bollando la situazione come disastrosa. Cosa che è in parte vera. “In parte” perché effettuare dei lavori come quelli in corso vuol dire che l’area interessata è un cantiere a tutti gli effetti. Cosa, evidentemente, che Adl conosce poco e male. Dopo aver dato di matto, è andato via di corsa, dribblando l’Assessore. Ciro Borriello, intanto, non l’ha presa bene e, di tutta risposta, ha evidenziato alcune lacune del rapporto tra Comune di napoli e il Club. Ha ufficializzato, per così dire, la non regolarità nei pagamenti del canone d’affitto dello stadio, fatto che stride clamorosamente con lo stato economico virtuoso del Napoli e dello stesso Patròn. Talmente virtuoso da consentirgli di acquistare una società calcistica come il Bari (non tanto per l’esborso iniziale ma per quello atteso nel prossimo futuro).
«D’altronde non parliamo di un club povero, anzi. De Laurentiis ha appena acquistato un’altra squadra di calcio, quindi i soldi ci sono. L’amministrazione è comunque delusa dagli atteggiamenti, ma siamo un organo pubblico e dialoghiamo con tutti, soprattutto con De Laurentiis che ha fatto rinascere il Napoli. Quando dice che a Bari gli hanno già dato le chiavi dello stadio, è vero, ma è una cosa simbolica. Poi anche a Bari chiederanno il conto. Ovunque funziona così. Ora il Napoli produce degli utili incredibili e chi fattura quelle cifre non può avere un immobile pubblico gratuitamente».
