Erano da poco passate le 20 di ieri quando si sono costituiti spontaneamente presso il carcere di Secondigliano. Si tratta di tre esponenti di primo piano del clan Rinaldi, gruppo che in pochi anni è divenuto egemone nella periferia orientale di Napoli sfidando lo strapotere del clan Mazzarella. Un gruppo che può contare non solo su un agguerrito braccio militare ma anche su ampia disponibilità economica (derivante dal controllo di alcune delle piazze di spaccio più fiorenti di Napoli) e su alleanze strategiche, ultima quella con i Minichini-Schisa di Ponticelli. Ieri hanno aizzato bandiera bianca Pasquale Rinaldi, fratello del boss del cartello Ciro Rinaldi ‘My way’ al momento latitante, Giovanni Nocerino e Ciro Rinaldi, cugino omonimo del padrino. Restano ancora a piede libero però esponenti di punta del gruppo del rione Villa come Raffaele Maddaluno, Raffaele Oliviero e i fratelli Ciro e Sergio Grassia considerati tra i più fidati ‘colonnelli’ del boss. Personaggi di primo piano, gente che si è fatta tutte le guerre del boss Ciro e che in tutti questi anni ha avuto come unico obiettivo quello di liquidare una volta per tutte i conti con i Mazzarella.
Come rivelato dal pentito Giorgio Sorrentino:«Hanno tatuato la scritta 46 che indica la zona del rione Villa, roccaforte del clan, dove abita il boss». Una scelta che testimonia la lealtà che diversi affiliati hanno nei confronti del loro boss indicato dagli inquirenti come capo indiscusso del sodalizio attualmente vincente a Napoli est. Il gruppo del rione Villa è forte anche dell’alleanza con un altro cosca emergente, apunto quella dei Minichini del lotto O di Ponticelli, coi Formicola del Bronx (via Taverna del Ferro) e con i Reale del rione Pazzigno. Una comunanza di interessi che ha avuto come unico collante quello di liquidare i conti con gli odiati Mazzarella da questa mattina senza una guida.
