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mercoledì, Aprile 24, 2024
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“La nostra casa sul baratro, è venuto giù tutto. Sembrava un film”. Parla il proprietario della villa sospesa a Casamicciola

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Le lenzuola ancora stese dopo il bucato. Non una dimenticanza, ma il segno, tangibile, che nessuno si aspettava una pioggia così copiosa.

E invece “è venuto giù tutto”, come racconta Enzo Botta, l’uomo che abitava con la sua famiglia, la moglie e tre figli, nella villa bianca pericolante diventata il simbolo della tragedia di Casamicciola.

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Tutti sorpresi dall’alluvione all’alba. “Alle cinque e un quarto ero già in piedi preoccupato per il maltempo – racconta Botta – era andata via la corrente e solo dopo ho cominciato a sentire un rumore che gradualmente aumentava, così ho chiamato tutti e gli ho detto di scendere nel viale o almeno in quel poco che restava del viale”.

Sua moglie e i tre figli di 12, 21 e 24 anni si sono preparati in fretta e sono tutti usciti da casa in pochi minuti mentre lui allertava le forze dell’ordine: “Veniteci a prendere, qui frana tutto”.

I carabinieri si sono subito attivati, ma “i soccorsi non arrivavano e siamo rimasti fuori nel viale”, racconta Botta, dopo la drammatica esperienza.

“Eravamo sotto la pioggia tutti e cinque, stretti, e lì siamo rimasti per un paio d’ore, perché per i soccorritori era difficile raggiungerci”, aggiunge. Poi conclude: “Davanti a noi c’era il baratro, era venuto tutto giù, sembrava di essere in un film, surreale”.

La foto della casa, rimasta intatta nonostante il terrazzamento del monte Epomeo non ci sia più, è il racconto vivo della tragedia: la boscaglia interrotta dal cemento edilizio, con il fango che si ribella.

Ora che sono tutti in salvo, accolti in hotel con tutti gli altri cento sfollati, Botta pensa al futuro e spera di tornare appena sarà possibile nella sua casa che – dice fiero – “ha costruito con tanti sacrifici”.

Ma non vuole sentir parlare di condoni e abusivismo, “è tutto in regola”, taglia corto.

A ricordare che quello di Enzo Botta non è l’unico caso, è il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale: “In tutta questa drammatica vicenda – dice – si guarda solo ad una foto, quella di una casa pericolante dove intorno non c’è terreno. Ma ce ne sono altre quattordici così”.

 

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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