Vent’anni per l’omicidio di suo cugino Francesco Sabatino. E’ questa la pena inflitta a Luigi Cutarelli, il 21enne di Miano con un passato nel clan Lo Russo. Il boss ora collaboratore di giustizia, Carlo Lo Russo, invece si è visto condannare ad una pena di 16 anni di reclusione, nonostante l’ex capo dei ‘mianesi’ durante il processo abbia più volte evidenziato che non aveva ordinato questo delitto. Assolto con formula piena l’altro imputato, Antonio Buono, difeso dall’avvocato Enrico Di Finizio. Buono rischiava una condanna a 24 anni di reclusione, così come richiesto dal pm durante la requisitoria dello scorso mese di giugno.
Gli inquirenti risalirono a Luigi Cutarelli come possibile responsabile. in quanto sulla scena del delitto furono rinvenute tracce di sangue: durante un interrogatorio di Cutarelli, fu possibile estrarre il Dna dalla saliva lasciata su un bicchiere; i profili genetici erano identici. Secondo la ricostruzione fatta dal pubblico ministero Cutarelli avrebbe ucciso Sabatino con 25 coltellate nel terraneo di proprietà dell’uomo in via Janfolla a Miano. Il cadavere, quindi, fu abbandonato lungo una strada sterrata di Chiaiano, nei pressi del cosiddetto ‘Frullone’ dove. poi, fu trovato da un passante.