Brutte notizie per Luciano Licenza, imprenditore di Casapesenna ritenuto vicino alla fazione Zagaria del clan dei Casalesi: la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso straordinario presentato dai suoi legali, confermando così la confisca di beni per un valore complessivo di 4 milioni di euro.
La confisca, eseguita lo scorso giugno dalla Guardia di Finanza di Napoli, ha riguardato 5 immobili situati tra le province di Caserta, Napoli e Latina, compresa una lussuosa villa a Sperlonga, cinque società, dodici autoveicoli, due barche, nove rapporti finanziari e sette terreni.
L’uomo è attualmente sotto processo, dinanzi alla Corte d’Appello, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. In primo grado, Licenza, è stato condannato a 6 anni di carcere con rito abbreviato.
Il ricorso si fondava sull’articolo 625-bis del codice di procedura penale, che consente il ricorso straordinario per errore materiale o di fatto. Tuttavia, la Suprema Corte ha ribadito che tale strumento è riservato esclusivamente ai condannati e non può essere esteso ai destinatari di misure di prevenzione personali o patrimoniali.
