La lotta allo smog continua in secondo il nuovo report di Legambiente “Mal’Aria di città 2025” presentato il 4 febbraio ad Acerra, dove i volontari di Legambiente insieme alla Caritas diocesana territoriale hanno realizzato un flashmob con lo striscione “Ci avete rotto i polmoni”.
Lo studio di Legambiente
Il report di legambiente ha analizzato i dati del 2024 in Campania, inerenti delle polveri sottili, e del biossido di azoto in cui sono stati sempre disponibili i dati delle centraline dell’Arpac. Su 27 città 8 a non rispettare il limite previsto per il Pm 10.
Le città campane sono drammaticamente impreparate, per Legambiente, con livelli di inquinamento attuali ancora troppo distanti dai parametri che entreranno in vigore nel 2030.
In testa alla classifica delle città fuorilegge secondo la normativa vigente per il PM10 c’è Acerra, con 86 giorni di sforamento registrati nella centralina posizionata nella Zona Industriale e 54 giorni di sforamento registrati nella centralina della Scuola Caporale. seguono poi San Vitaliano, Volla, Teverola e Aversa.
New entry quest’anno la città di Pomigliano D’arco con 45 giorni di sforamento rispetto ai 31 dell’anno scorso, quando non risultava fuori legge. Anche Maddaloni, con 44 giorni di sforamento supera i limiti rispetto ai 25 giorni dell’anno scorso. Una situazione grave soprattutto per i Comuni di Teverola, San Vitaliano e Acerra che dopo soli 30 giorni del 2025 hanno già superato rispettivamente 17, 16 e 13 giorni i valori di legge.
“Ancora una volta l’obiettivo di avere un’aria pulita nei centri urbani della nostra regione rimane un miraggio, come dimostra la fotografia scattata dal nostro rapporto Mal’Aria di città ” spiega Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania. “I dati del 2024 confermano che la riduzione dell’inquinamento atmosferico procede a rilento con troppe città, soprattutto a Napoli, Acerra, San Vitaliano, ‘malate’ di smog e ancora lontane per adeguarsi ai nuovi limiti europei al 2030 con conseguenze che non si limitano all’ambiente, ma coinvolgono anche la salute pubblica e l’economia”.