Oggi il Tribunale di Napoli ha condannato Luigi De Lucia e Pasquale Rinaldi a 30 anni di carcere, riconoscendo l’omicidio aggravato dalla premeditazione e dal metodo mafioso. Il pubblico ministero ha definito il delitto: “Un marchio di ignominia per il clan Di Lauro”, sottolineando la crudeltà e l’ingiustizia inflitte a Gelsomina Verde.
Anna Lucarelli ha denunciato di essere stata avvicinata dal padre di uno degli imputati accusati di aver scortato l’auto in cui fu uccisa la ragazza, la madre della 21enne, ammazzata nel corso della faida di Scampia.
“Mi ha detto che sarà il mio incubo e che devo fare la fine di mia figlia” ha raccontato all’Adnkronos Lucarelli a margine del processo di primo grado che si è celebrato presso il tribunale di Napoli e che ha portato alla condanna a 30 anni di reclusione nei confronti di De Lucia e Rinaldi.
La denuncia riguarda fatti dello scorso giugno, in concomitanza con la prima udienza di questo processo, ed è al vaglio della Direzione distrettuale Antimafia di Napoli. Nel frattempo, secondo quanto si apprende, l’uomo è stato arrestato per altri fatti. A inizio anno, per Gelsomina Verde è arrivato anche il riconoscimento di vittima innocente di camorra, al termine di un lungo e complesso iter giudiziario.
