Sono in corso i funerali di Davide Carbisiero, il 19enne ucciso nella sala slot “Real Beautiful” di Cesa intorno alle 4 della notte tra sabato e domenica. C’è una grossa partecipazione di persone per l’ultimo saluto a Daddà presso la chiesa della Trasfigurazione di Succivo. Alcuni amici del 19enne hanno lanciato un vero e proprio appello sui social a partecipare alle esequie a cui hanno risposto in tanti. Gli amici hanno realizzato alcuni striscioni per salutare Davide, tra cui uno con due foto e la scritta: “L’infamia non cancella il tuo sorriso, ciao Daddà” ed un altro ‘La tua risata vive”.
Molto toccante l’omelia del vescovo di Aversa Mons. Angelo Spinillo che ha celebrato la messa nella chiesa della Trasfigurazione di Succivo: “La pace del signore è una pace impegnativa, perché è la pace che chiede di essere vissuta cercando il Bene, la vita. Forse in questi giorni di celebrazione pasquale, sentiamo che il signore è venuto a darci la vita, non a togliercela. Ci stringiamo al dolore di un’intera comunità che vede togliere una vita in maniera irragionevole. Siamo qui per pregare per Davide.
Quando ci troviamo come oggi a. Pregare per un nostro caro fratello a cui ə stata strappata la vita, spesso si sente risuonare la domanda come è possibile? Io credo a questa domanda non si può rispondere, perché se ci provassimo è come se dessimo una giustificazione. Ma nessuna motivazione può essere sufficiente per giustificare una morte di un nostro fratello, a giustificare il dolore di un’intera comunità. Comunità partecipe al dolore perché sente vivo un dolore nell’anima, ə un dolore di tutti di fronte a ciò che non si può spiegare. Non è logica, non ci sono motivazioni accettabili. Allora di fronte al male che alberga nella società, siamo rimasti ad ascoltare in silenzio la voce di Dio”.
“Siamo qui oggi a pregare per Davide e con Davide, perché ha sperimentato la tristezza di quella che la Bibbia chiama ‘il profondo’, da quel luogo in cui ci si crede non ci sia salvezza, dove l’umanità combatte nel buio. In questa profondità del buio in cui purtroppo il nostro fratello Davide si è trovato. I suoi cari forse avrebbero voluto essere lì in quel momento e aprirgli uno spiraglio di luce, ma è l’umiltà intera che si trova in questo abisso di male”.
Il minore ha confessato il delitto
Dell’omicidio di Carbisiero, si è auto accusato Francesco F., che probabilmente aveva concordato con il 19enne di vedersi nel locale via Atellana a Cesa. L’assassino conosceva da tempo Carbisiero: difficile al momento capire cosa lo abbia spinto a premere il grilletto e ad ammazzare l’amico. I carabinieri della compagnia di Aversa vogliono vederci chiaro e capire come il minore sia entrato in possesso dell’arma e perché si fosse presentato all’appuntamento intorno alle 4 del mattino con Carbisiero. Dopo l’omicidio, il minorenne avrebbe nascosto l’arma in un casolare, prima di decidere di costituirsi ed indicare ai carabinieri del Gruppo di Aversa dove fosse occultata.
Sotto choc la fidanzata di Davide Carbisiero
Non riesce a farsene una ragione la fidanzata di Davide Carbisiero, il 19enne di Sant’Arpino ucciso in una sala slot a Cesa nella notte tra sabato e domenica.
Anna, sotto choc per quanto accaduto, è stata tra le ultime persone a vedere Davide, che l’ha accompagnata a casa dopo aver trascorso la serata insieme. Una serata come tante, con un epilogo inimmaginabile. “Vado a prendere i cornetti” – Recita l’ultimo whatsapp inviatole dal 19enne: un messaggio audio che la ragazza ha ascoltato decine e decine di volte, quasi come se quei pochi secondi la aiutassero a credere che il fidanzato, con cui stava insieme da 4 anni, fosse ancora in vita.
Gli sviluppi delle indagini
Proseguono senza sosta, intanti, le indagini dei carabinieri della compagnia di Aversa che vogliono chiudere il cerchio intorno all’omicidio avvenuto nella sala slot di Cesa, dove è stato ammazzato il 19enne Davide Carbisiero. Secondo quanto raccolto in queste ore, nonostante l’ora, erano presenti diversi giovani nel locale di via Atellana.
Le posizioni di questi sono, infatti, al vaglio degli inquirenti che hanno già ascoltato alcuni di questi tra cui il ragazzo che guidava l’auto da cui è sceso Francesco F., il 17enne di Orta di Atella, che ha sparato ed ucciso Davide per motivi ancora non chiari.
L’amico del baby killer è stato sentito come ‘persona informata sui fatti’: ha affermato di non sapere che il 17enne avesse una pistola e che, dunque, volesse uccidere Davide. Gli inquirenti valuteranno l’eventuale ruolo che avrebbe avuto nell’omicidio e per farlo si avvarranno anche delle immagini registrate dalle telecamere di video sorveglianza presenti nella sala slot.