“Perchè non hai chiamato?”, la preoccupazione della madre di Del Re dopo l’agguato

Dalla lettura delle ordinanze a carico di Armando e Antonio Del Re, indicati come gli autori del raid di piazza Nazionale dello scorso 3 maggio (in cui rimasero feriti Salvatore Nurcaro e la piccola Noemi) cominciano a trapelare particolari significativi di quel pomeriggio. Così almeno stando all’impianto accusatorio messo su dalla Procura contro i due fratelli. Oltre alle targhe, alla Benelli e all’abbigliamento su cui ci sono molti punti ancora da chiarire c’è un altro aspetto controverso, quello attinente i cellulari in uso ad Armando Del Re, indicato come l’esecutore materiale dell’agguato. Quel giorno, come appurato dal Gico della guardia di finanza, il telefono in uso a Del Re è rimasto spento dalle 12,07 fino alle 20,31. L’utenza in uso ad Antonio invece risultava attiva ma nella disponibilità di uno stretto collaboratore dei due fratelli per poi essere riutilizzata da Antonio alle 20,10. Il dettaglio emerge in quanto alle 18,40 e alle 20,10 sull’utenza in uso a Del Re junior venivano captate due conversazioni nel corso delle quali traspariva la preoccupazione della madre dei due fratelli derivante, molto probabilmente, dalla diffusione della notizia degli spari in piazza Nazionale atteso che, fino a quel momento, non erano state segnalate telefonate avente quel contenuto. Dopo una prima telefonata in cui a rispondere era stato il collaboratore dei Del Re con quella delle 20,10 la donna ha la possibilità di parlare direttamente con il figlio chiedendogli insistentemente dove fosse. Le risposte del giovane, come riportato nell’ordinanza, appaiono molto evasive al riguardo.