Nicola Ferraro e la moglie 62enne sono stato condannati dalla Corte di Appello di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa. Nei giorni scorsi è arrivata anche la quinta sentenza da parte della Corte di Cassazione presieduta da Gerardo Sabeone, che ha confermato al confisca dei beni dell’indagato ed ex consigliere regionale, attivo nel settore imprenditoriale dei rifiuti.
Come riporta EdizioneCaserta la confisca definita è stata disposta dalla Sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Sotto chiave tutti gli asset patrimoniale e finanziari dell’ex politico, compresi gli acquisiti fatti coi proventi delle attività illecite commesse durante l’esercizio della sua attività imprenditoriale, e anche i beni acquistati tramite la moglie.
Ferraro è stato riconosciuto dal giudice come imprenditore legato con i reggenti del clan dei Casalesi, nello specifico col clan Schiavone e Bidognetti, a partire dal 2000, prima della sua elezione al Coniglio Regionale della Regione Campania che è avvenuta nel 2005.


