Il gup Iaselli del tribunale di Napoli nord, a seguito del processo definito mediante il rito Abbreviato, ha emanato la sentenza nei confronti di 6 imputati accusati di violente rapine commesse ad Afragola tra il luglio ed il settembre del 2022. Le pene sono state più miti rispetto alle richieste della pubblica accusa.
Alla sbarra ci sono D’Angelo Gioacchino anni 8 di reclusione (richiesta del pm anni 10) difeso dall’avvocato Davide Noli; Cositore Davide anni 5 mesi 4 di reclusione (richiesta del pm anni 10) difeso dall’avvocato Paolo Castaldo; Caccavale Ferdinando anni 5 mesi 4 di reclusione (richiesta del pm anni 8) difeso dall’avvocato Russo Angelo; Cornacchia Giacchino anni 6 di reclusione (richiesta del pm anni 8 di reclusione) difeso dall’avvocato Dario Carmine Procentese; Piscopo Aniello anni 5 mesi 4 di reclusione (richiesta del pm anni 8 di reclusione) difeso dall’avvocato Dario Carmine Procentese; Capasso Francesco anni 4 di reclusione (richiesta del pm anni 6 di reclusione) difeso dall’avvocato Castaldo Paolo
L’indagine
Erano perfettamente organizzati. Una squadra operativa in grado di compiere rapine in pochi minuti. Passamontagna, armi in pugno e violenza inaudita. In manette sono finiti Cornacchia Gioacchino, D’Angelo Gioacchino, Cositore Davide, Piscopo Aniello, Caccavale Ferdinando e Capasso Francesco. Ognuno aveva un compito preciso e gli obiettivi sempre gli stessi: le tabaccherie della provincia di Napoli. Sono stati arrestati in sei dai carabinieri della compagnia di Casoria, coadiuvati nella fase esecutiva da militari del gruppo di Castello di Cisterna e dalle aliquote di Primo intervento del comando provinciale di Napoli. Sono gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine aggravate e detenzione e porto abusivo di armi.
Tre le violente rapine dalle quali e’ partita l’indagine. Tutte nel comune di Afragola, tutte a settembre – il 7, il 15 e il 28 – e tutte ai danni di tabaccherie. Armati di pistola e fucile e con volti travisati, sotto la minaccia delle armi, si sono scagliati con violenza contro i proprietari degli esercizi commerciali, in alcune occasioni colpendoli a piu’ riprese con calci e pugni e asportando denaro contante presente nelle casse, tabacchi e gratta e vinci. Fondamentale e’ risultata l’attivita’ investigativa dopo la rapina del 28 settembre, perche’ sono stati ritrovati gli abiti, le armi e i passamontagna utilizzati dai rapinatori, che, dopo il colpo, erano stati nascosti nelle aree comuni di una palazzina in cui abitano alcuni degli indagati. Le attivita’ tecniche successive hanno consentito di rafforzare il grave quadro indiziario.