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Armato e con i pizzini del clan Mallardo in tasca, ai domiciliari Peppone

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Giuseppe D’Alterio, alias Peppone, 34enne di Giugliano, fu arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della sezione operativa di Giugliano, con una pistola 7.65 con colpo in canna e con i presunti pizzini del clan Mallardo in tasca.

La Corte di appello di Napoli, prima sezione penale, accogliendo la richiesta degli avvocati Luigi Poziello e Alessandro Caserta, ha condannato l’uomo a 2 anni e 4 mesi di reclusione e gli ha concesso gli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Giugliano.

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L’uomo è stato recentemente tratto in arresto anche con l’accusa di associazione mafiosa con il clan Mallardo, fazione di Lago Patria, insieme ad altre 5 persone.

Il fatto

L’arresto è avvenuto nella mattinata di domenica 13 aprile, quando D’Alterio è stato fermato dai militari mentre era in possesso di una pistola calibro 7,65, clandestina e pronta all’uso. Un’arma che, secondo gli investigatori, avrebbe potuto essere utilizzata per intimidazioni o azioni criminali nell’ambito delle attività estorsive della criminalità locale.

Ma il ritrovamento più inquietante riguarda alcuni “pizzini” rinvenuti nella disponibilità dell’arrestato. Su quei fogli, gli inquirenti hanno trovato nomi di attività commerciali, cifre in denaro e appunti che potrebbero ricondurre a una rete di estorsioni già in atto sul territorio giuglianese. Un possibile libro mastro del pizzo, insomma, che getta nuova luce sulle dinamiche criminali della zona.

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