Svolta lampo nell’omicidio del 19enne Davide Carbisiero, ucciso domenica nella sala slot. Un 17enne, Francesco F., si è presentato spontaneamente dai carabinieri di Aversa accompagnato da un avvocato ed ha ammesso di essere stato lui a sparare contro Davide. Il retroscena più tragico è che i due erano amici, l’omicidio è avvenuto dopo una lite all’interno della sala slot “Royal Beautiful” di via Enrico Berlinguer a Cesa. Fatali 3 colpi di pistola. Davide aveva riaccompagnato a casa la fidanzata. Il corpo del giovane è stato scoperto dal personale delle pulizie, riverso in una pozza di sangue.
Davide Carbisiero era originario di Succivo, non aveva nessun precedente legato alla malavita. Anche Francesco F. era incensurato e viveva a Cesa con i genitori L’interrogativo principale, infatti, riguarda soprattutto il perché di quella pistola in tasca. Perché è stata usata contro quello che, a detta di molti, era un amico del presunto omicida. Insomma, in questa fase, è ancora tutto da spiegare il movente che avrebbe spinto il presunto omicida a sparare.
Stando a quanto sinora ricostruito dai carabinieri, Carbisiero avrebbe accompagnato la fidanzata a casa e si sarebbe poi fermato al bar posto sulla strada del ritorno. Erano da poco passate le 4 di ieri mattina quando ha varcato la soglia della sala slot. In quel locale si trovava anche Francesco F; i due si conoscevano, avevano diverse amicizie e frequentazioni comuni.Per motivi che sono al vaglio degli investigatori tra i due è nato prima un diverbio, poi una lite. “Futili motivi” sostengono gli stessi investigatori. Fino alle 7 nessuno si era accorto di nulla; solo quando il gestore del bar attiguo ha aperto il locale ed è entrato nella sala giochi (anche quella da lui gestita) in cui si trovano le slot ha visto il corpo del giovane a terra in una pozza di sangue.