La nota azienda di patatine San Carlo sta attraversando un momento difficile; una forte faida famigliare sta infatti minando gli equilibri tra i due figli ereditieri di Alberto Vitaloni l’ex presidente del Gruppo San Carlo.
La faida della San Carlo
Alberto Vitaloni, 88 anni, è l’ex presidente del Gruppo San Carlo. L’impero delle patatine nel 2022 ha fatturato 323,8 milioni di euro, con un incremento del 16,3% rispetto al 2021. A capo dell’azienda c’è oggi la figlia Susanna, la donna gestisce l’azienda da quando le condizioni di salute di Vitaloni sono peggiorate. Il patron ha avuto ripetuti ictus cerebrali ischemici che, secondo il neurologo Giuseppe Lauria Pinter, “lo hanno portato a ragionare come un bimbo di 5-6 anni“.
Il fratello si Susanna, Francesco, l’ha però accusata di “violenza privata, circonvenzione di incapace, sequestro di persona e maltrattamenti nei confronti di un familiare“. Il familiare in questione è per l’appunto il padre che pare nessun medico visiti da otto anni ed oggi versi in uno stato di “demenza vascolare“.
Secondo il figlio alcune azioni societarie, ancora valutate da Vitaloni, sono milionarie e vanno a vantaggio della sorella. Francesco sostiene di non sapere dove sia il padre, chi lo assiste e soprattutto quali sono le sue condizioni di salute. Molto probabilmente l’ex patron della San Carlo è a casa della figlia, ma a Francesco è impedito l’accesso all’interno della casa della sorella. Come si evince quella di Susanna e Francesco non è “solo” una faida familiare; sono infatti coinvolti due magistrati.
“Non so dov’è mio padre”
I due avvocati Mario Marino e Carlo Taormina dicono anche che l’ex patron San Carlo ha espresso il desiderio di vedere il figlio. Questo però, secondo i legali, gli è in qualche modo impedito. “L’unica risposta plausibile è che ad Alberto Vitaloni gli accertamenti clinici non arrecherebbero nessun danno, mentre ci sarebbero problemi seri solo per Susanna Vitaloni e i suoi famosi professionisti (medici, avvocati, notai, manager) che fingono che Alberto Vitaloni stia bene, facendogli sottoscrivere atti di Consiglio d’amministrazione che non comprende, facendogli firmare email scritte dai professionisti della figlia, insomma facendogli compiere ogni tipo di atto necessario a Susanna per mezzo di firme e sottoscrizioni varie, vergate flebilmente da mano tremolante e da soggetto totalmente incapace” spiegano.
