Pietro Ligato è stato trovato senza vita nel carcere di Secondigliano. La morte dell’ex boss del clan Lubrano-Ligato è avvenuta nel pomeriggio di ieri pochi giorni dopo la sua scelta di collaborare con la giustizia. La causa del decesso sarebbe un suicidio. Il nipote del boss Vincenzo Lubrano si sarebbe tolto la vita all’interno della sua cella nel carcere napoletano.
Si pente il nipote del boss Lubrano: “Stanco di pagare colpe di altri”
“Stanco di pagare io per le colpe degli altri“. Questa sarebbe la motivazione alla base del pentimento di Pietro Ligato. Il 52enne di Pignataro Maggiore è figlio di Maria Giuseppa Lubrano, sorella del boss Vincenzo Lubrano, e di Raffaele, boss referente dei Casalesi. Come riporta CasertaNews da circa 2 settimane, Pietro Ligato iniziò il suo percorso di collaborazione con la giustizia. La famiglia Lubrano è legata con il clan Nuvoletta di Marano.
L’arresto di Pietro Ligato: articolo gennaio 2023
Misure cautelari in carcere per Pietro, Antonio e Felicia Ligato furono eseguite dai carabinieri nell’ambito di un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che disvelò la piena operatività dello storico clan da sempre attivo nella zona di Pignataro Maggiore definita la Svizzera del clan. I tre sono figli del capoclan defunto della camorra casertana Raffaele Ligato.
Un clan ricostituitosi attorno alla figura di Pietro Ligato, che dopo la scarcerazione avvenuta qualche anno fa, riprese in mano le redini della cosca fondata dal padre, iniziando a battere il territorio per le estorsioni e a minacciare eventuali concorrenti che volessero occupare lo “spazio criminale”.