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giovedì, Marzo 28, 2024
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“Si lamentava e lo uccidemmo”. L’omicidio a Villaricca sancì la rottura tra Di Lauro e Vanella-Grassi

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In cella arrestati Mario Riccio, 26enne di Marano detenuto nel carcere di Terni, Fabio Magnetti, 29enne di Napoli detenuto a L’Aquila, Alessandro Grazioso, 32enne di Napoli detenuto a Salerno, Giuseppe Magnetti, 45enne di Napoli detenuto a Saluzzo e Umberto de Vitale, un 26enne di Napoli rinchiuso a Bellizzi Irpino.
I carabinieri, coordinati dalla procura antimafia, hanno appurato che sono tutti coinvolti nell’omicidio del 43enne Pasquale Malavita, ritenuto vicino alla “Vanella-Grassi”, consumato il primo ottobre 2010 a Villaricca. Riccio e Fabio Magnetti, esponenti apicali rispettivamente dei “pagano” e della “vanella grassi”, sono i mandanti: la vittima si lamentava della gestione da parte del clan degli affari e dei pagamenti, quindi andava epurata.
Fabio Magnetti e Grazioso sono coloro che in sella a uno scooter raggiunsero la vittima e la eliminarono.
Giuseppe Magnetti e De Vitale andarono poi a recuperare lo scooter e l’arma per farli sparire. Fu il primo omicidio ordinato da Mario Riccio (detto“Mariano”, genero del boss Ce-sare Pagano) e segnò la rottura definitiva tra la “Vinella” e i Di Lauro nella seconda faida di camorra. Una sorta di prova di fedeltà per i giovani terribili con base in via Vanella Grassi e via Dante, inviati a Villaricca per eliminare Pasquale Malavita.

L’epurazione interna voluta da Riccio e Magnetti, presi anche i basisti. Venne ucciso perché si lamentava troppo. Pasquale Malavita abitava in via Vittorio Emanuele. Condannato in primo grado dopo l’arresto per traffico di droga risalente all’8 febbraio 2006, da tempo era libero e non era finito più nel mirino degli investigatori. La sua presenza alla rotonda di “Maradona” non meravigliò i carabinieri: pur frequentando in particolare le Case Celesti a Secondigliano, aveva amicizie anche in quella parte della provincia .L’agguato non a caso avvenne in un luogo mai affollato.

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IL RACCONTO DEI PENTITI

Del commando faceva parte anche Mario Pacciarelli,uno dei pentiti che hanno contribuito a chiarire l’omicidio. Gli altri sono Rosario Guarino e Antonio Accurso.“Decidemmo di raccontare tutto (le lamentale sulla gestione degli affari illeciti, ndr) a Mariano Riccio, che mi disse: quello che volete fare voi va bene, siete la mia famiglia”, ha messo a verbale Rosario Guarinodetto “Joe banana”, uno dei capi della Vanella Grassi. «Raccontai a Mariano Riccio quanto mi aveva detto Pasquale Malavita e gli proposi di ucciderlo,secondo l’accordo che avevo già raggiunto con Fabio Magnetti, ma era necessaria l’autorizzazione di Mariano Riccio. Il quale aggiunse che Malavita si stava comportando male e dunque meritava di morire».

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