Tutto da rifare. Condanne cancellate per i due ras del clan Cuccaro di Barra, Andrea Andolfi ‘o minorenne e Vincenzo Amodio indicati come gli esecutori materiali dell’omicidio di Giovanni Gargiulo, un 14enne di San Giovanni a Teduccio che aveva la sola colpa di essere il fratello di Costantino: killer dei Formicola, autore dell’agguato mortale a Salvatore Cuccaro, che si era pure pentito. La Corte di Cassazione, dando pienamente credito alle argomentazioni dei legali di Andolfi (gli avvocati Leopoldo Perone e Michele Basile) e Amodio (l’avvocato Pasquale Moscato) ha annullato con rinvio le condanne d’appello a trent’anni per i due ras tirati in ballo da una pletora di collaboratori di giustizia che li indicavano come i killer del 14enne. Pentiti sconfessati dalla linea della difesa che adesso spera in un nuovo giudizio di appello.
Le dichiarazioni di Gaetano Cervone
Tra questi le dichiarazioni rese ai magistrati da Gaetano Cervone, ex ‘colonnello’ della cosca di Barra che spiegò:”Michele Cuccaro venne a trovarmi nella zona della cosiddetta “Villa”, dove ho trascorso quasi tutta la mia latitanza e dove sono stato poi arrestato. Cuccaro mi disse che aveva intenzione di colpire Costantino Gargiulo perché non solo faceva parte del gruppo Formicola, ma si era saputo che aveva fatto da filatore nell’omicidio di Salvatore Cuccaro”. L’obiettivo però non fu la vittima designata bensì il fratello minorenne: “Il giorno dell’omicidio Michele Cuccaro mi raggiunse nel posto che noi chiamavamo il corso Sirena e mi disse che il lavoro era stato fatto. Fu lo stesso Cuccaro a dirmi che erano stati Vincenzo Amodio e Andrea Andolfi”.