“Un marchio indelebile di ignominia sulla coscienza del clan Di Lauro“: queste le parole pronunciate ieri dal pm antimafia di Napoli Maurizio De Marco nel corso della requisitoria al processo che a Napoli vede alla sbarra due componenti del gr che rapì e uccise Gelsomina Verde nel corso della prima faida di Scampia. Dunque De Marco ha chiesto 30 anni di carcere per Luigi De Lucia e Pasquale Rinaldi, alias o Vichingo”, che furono arrestati il 27 luglio del 2023. Cosimo Di Lauro offrì 300mila euro alla famiglia, proprio per tentate di lavare la macchia che l’omicidio di Gelsomina aveva impresso sul clan.
Il racconto del pentito sul femminicidio di Gelsomina Verde
Il piano omicida del clan Di Lauro sarebbe stato svelato da Salvatore Tamburrino, fedelissimo e vivandiere di F4, in un verbale d’interrogatorio rilasciato nel gennaio del 2020. Secondo il racconto del collaboratore di giustizia la morte della ragazza avrebbe dovuto depistare gli investigatori verso la pista della rapina finita male. «Quando si apprese della notizie del telegiornale che Gelsomina non solo era stata uccisa ma addirittura bruciata nella macchina, Marco Di Lauro in mia presenza si mise le mani nei capelli dicendo: Che ha combinato Ugo. Poi mi mandò da Ugo perché gli dovevo dire: “Che cazzo hai combinato? Avevo pure detto di non fare casino”. Mi recai allora nel Rione Berlingieri dove c’era sia lui con suo cugino Gino e gli dissi che Marco stava come un pazzo, per le modalità dell’omicidio e Ugo De Lucia disse che Gelsomina lo aveva fatto andare su tutte le furie perché non aveva dato alcuna informazione su Notturno»