La scissione del gruppo della Stadera è stata combattuta anche attraverso gli agguati, infatti, Gioele Lucarelli ha tentato di conquistare più autonomia per la fazione della Cittadella. Nell’ultima inchiesta Lucarelli e Mario Rosario De Martino sono stati accusati del tentato omicidio di Gennaro De Stefano, detto fell’ ‘e carn’. I due sarebbero entrati in azione il 2 settembre del 2021 in via della Bussola esplodendo diversi colpi di arma da fuoco alla coscia destra del componente del gruppo della Stadera da cui il 28enne e De Martino, detto ‘o chiatto’, avrebbero tentato di rendersi autonomi.
Secondo l’impostazione accusatoria della Procura di Napoli quel gruppo si era scisso in due fazioni, una prevalentemente egemone nella zona del Priatorio che faceva riferimento a Luigi Folchetti e l’altra in un primo momento capeggiata da Carlo Finizio, sino al suo arresto avvenuto il 23 novembre 2021 poi successivamente da Lucarelli, aveva la sua roccaforte nel territorio di Casoria e della Cittadella.
L’intercettazione del ras Lucarelli
Durante le indagini sarebbe emerso che Lucarelli avrebbe ricevuto da un suo amico una foto, tramite WhatsApp nel novembre 2021, in cui c’era anche De Stefano e, dunque, dalle parole di Lucarelli emergerebbe una confessione: “Non è lei ma dietro chi ci sta… c’è fettina (soprannome di De Stefano ndr.) che l’ho sparato”.
La partecipazione di De Martino all’agguato di fell’ ‘e carne sarebbe stata confermata dal giovane ras durante una conversazione con un suo parente: “Si, stavamo io ed il chiatto Marittiello“. Non sarebbe terminato così lo scontro tra le due fazioni, infatti, il 20 settembre lo stesso Lucarelli sarebbe stato vittima di un agguato, dopodiché i gruppi nemici avrebbero deciso di stipulare una tregua fino alla guarigione del ras della Cittadella.
L’agguato contro Lucarelli
“Mi ha riempito di botte”, il ras della Cittadella racconta come scampò all’agguato
