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venerdì, Giugno 21, 2024
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«Si sono presi troppa confidenza sti scemi», il rancore del ras Giannelli contro i figli del boss di Bagnoli

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Non gli andavano giù quelle incursioni. Temeva di essere preso in giro da quelli che fino a poco tempo fa considerava suoi alleati. Lo screzio tra Alessandro Giannelli, ras di Cavalleggeri d’Aosta e i figli di Massimiliano Esposito, boss di Bagnoli, rappresenta uno dei punti cardini dell’ordinanza eseguita un mese fa contro i gruppi dell’area flegrea. Già in un precedente articolo ne avevamo parlato evidenziando le mire espansionistiche del rampollo Christian Esposito e dei malumori di Giannelli (leggi qui l’articolo precedente).  Giannelli, che come ricostruito, anche da detenuto riuscita a veicolare i suoi ordini all’esterno del carcere, ebbe un messaggio da parte di un soggetto allo stato non identificato, in cui fu avvertito che Junior Esposito si era recato dai suoi uomini, mettendoli in contatto attraverso una videochiamata con il fratello Christian.
Quest’ultimo, nell’occasione, aveva chiarito di essere lui a comandare, e nonostante gli interlocutori gli avessero rappresentato di essere uomini di Giannelli, Cristian Esposito ribadiva di essere lui a comandare e di non aver rispetto per nessuno cosicché Alessandro Giannelli contattava direttamente Cristian Esposito inviandogli il seguente messaggio:
“Allora stammi a sentire… oggi fra te e tuo padre ho messo la pace e continuerò a metterla… ma non mettetemi in mezzo… non mi mettete in mezzo… vi voglio bene e non mi mettete in mezzo… non fermate le cose dove noi mangiamo.. ti voglio bene… ma non mettete le cose dove noi mangiamo… quello è tuo padre… tu sei suo figlio… non andiamo oltre… Cristian… non andiamo oltre”.

I timori di Giannelli

In realtà i timori di Giannelli era dettati dal fatto che il giovane Esposito avrebbe creato più di un grattacapo ai suoi addirittura bloccando le attività di una delle piazze di spaccio più redditizie del quartiere. A riscontro delle preoccupazioni di Giannelli della volontà di Esposito Junior di voler comandare su Bagnoli e Cavalleggeri in assenza del padre e del Giannelli stesso vi è un’intercettazione in cui il ras parla con Maurizio Quotidiano (figlio del pregiudicato Pasquale Quotidiano alias Kalibù), il quale gli riferiva di trovarsi in Calabria a seguito delle minacce ricevute da Junior Esposito, che gli aveva intimato di fermare la piazza di spaccio in zona Cavalleggeri (sotto il controllo di Alessandro Giannelli). Quest’ultimo, adirato, chiedeva pertanto al suo interlocutore di non allontanarsi dalla zona flegrea ribadendo che la loro zona non doveva essere toccata (“là è casa nostra e nessuno deve mettere piede”) e aggiungendo che avrebbe fatto malmenare Junior Esposito da qualcuno dei suoi, impegnando immediatamente Genni (Gennaro Formicola). In uno poi dei tanti sfoghi Giannelli rivelava al suo compagno di cella che “Questi sono quattro moccosi… mi servono tre quattro di loro che si vanno a fare un giro…. come si deve proprio…. vedi che sono dei bambini, dei moccosi. Sono solo degli scemi, con un giro buono questi si pisciano sotto… devono cercare di acchiappare a quello… si sono presi troppa confidenza questi scemi, mi devi credere”.

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