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sabato, Giugno 28, 2025
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Arrestato il presunto killer di Santo Romano, il 17enne si vantava sui social dopo l’omicidio

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I carabinieri della Compagnia di Torre del Greco hanno eseguito un decreto di fermo emesso dalla Procura della repubblica per i Minorenni a carico di un 17enne napoletano.
Il giovane è ritenuto gravemente indiziato dell’omicidio di Santo Romano e del tentato omicidio di un 19enne, commessi questa notte in piazza Raffaele Capasso, nel comune di San Sebastiano al Vesuvio. Il fermo sarà sottoposto alla convalida del GIP. Il 17enne sarà portato nel centro di accoglienza dei Colli Aminei.

A margine del fermo per omicidio e tentato omicidio, la procura per i minori svolgerà accertamenti in merito ad alcuni post pubblicati sui social subito dopo l’evento delittuoso. Nei post individuati sono state riconosciute condotte di esaltazione all’uso delle armi, commesse da altri giovani in corso di identificazione. Saranno poste in essere valutazioni anche in ordine alle responsabilità genitoriali.

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Le parole della fidanzata di Santo

«Ci tenevo a precisare che a me non interessa chiarire l’accaduto, ma voglio soltanto ricordare chi era Santo Romano, anzi SANTO ROMANO in maiuscolo perché non era una persona qualunque, né una persona da inserire in una lista qualunque». Simona è la fidanzata del giocatore dell’Asd Micri colpito mortalmente venerdì sera in piazza Raffaele Capasso, a San Sebastiano al Vesuvio, dopo una lite scaturita per una scarpa sporcata per un pestone involontario da parte di un amico della vittima a chi avrebbe poi impugnato l’arma per uccidere. Anche lei era presente al momento dell’agguato, una scena tragica e drammatica. L’amico di Santo colpito al gomito, lui centrato mortalmente al cuore.

Per tutto il tempo del nostro colloquio, nei pressi dell’abitazione di Santo in via Gaspare Pucci 21 ad Arpino dove continuano ad arrivare amici e parenti in questo sabato di lutto, la giovane continua a stringere in mano la scarpa da ginnastica bianca del suo fidanzato, recuperata successivamente sul luogo dell’agguato.  Un modo per sentirlo ancora vicino (qualche altro che l’incrocia accarezza la scarpa, come se stesse accarezzando il capo di Santo).

La disperazione della fidanzata di Santo

«Aveva 19 anni, era un uomo vero – ci tiene a chiarire la ragazza –  Santo era una persona d’oro, non immaginate nemmeno come sia cresciuto, del bene che ha fatto e che ha portato».  Simona, disperata, con le lacrime che non riescono a fermarsi, afferma: «Ho ancora brutti ricordi di ieri sera, delle brutte scene che ho vissuto. Sono scene che non si dimenticano. Ci tenevo a precisare che a me non interessa chiarire l’accaduto, ma solo ricordare chi fosse Santo Romano. Si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato per difendere un amico. Ha cercato di fare da paciere tra l’amico che ha calpestato la scarpa e chi poi sarebbe tornato lì con altre intenzioni, visto quello che è successo. Non aveva altri scopi, Santo come qualcuno ha voluto invece riportare. Io ero lì e so come sono andate le cose».

Il ricordo di quanto accaduto e l’omaggio

Simona aggiunge altri dettagli nel racconto.  «L’amico aveva calpestato la scarpa di chi poi ha sparato, il quale si è allontanato per poi tornare», preludio alla tragedia. «Non potevo immaginare che lui morisse. Santo è, non era, è amato da tutti e deve essere ricordato da tutti e tutte le persone che sono qui fuori casa sua a ricordarlo non devono nemmeno la metà ai funerali».

Simona, infine, lancia un appello. «Alle esequie, alle fiaccolate che si organizzeranno per ricordare il mio fidanzato dovremo portare avanti il suo ricordo ricordando chi era e far passare mai un messaggio sbagliato. Mi appello a chiunque: venite in ricordo di Santo chbe non deve essere dimenticato».

Il pianto della cugina

Anna, la cugina di Santo, rivela un altro dettaglio che aumenta l’angoscia. «Lavorava insieme al fratello, a mio padre (suo zio) e all’altro nostro cugino nell’associazione Bet Passion e proprio oggi doveva andare a firmare un nuovo contratto. I sacrifici erano per la sua famiglia e per la sua fidanzata. Da quando se n’è andata nostra nonna, che era il perno della nostra famiglia, sono aumentati ancora di più i sacrifici che faceva per proteggere la mamma e al fratello maggiore».

Anche Anna non può non avere parole al miele pe suo cugino Santo. «Quando succedono queste cose – è il ragionamento della cugina – spesso la vittima magari è un affiliato o ha qualche altra problematica. Non è questo il caso: mio cugino non c’entrava proprio niente con alcuni mondi. Era la persona più buona del mondo. Gli hanno sparato dritto al cuore, al cuore più puro che c’era nel mondo. Era una persona splendida, si preoccupava di tutti gli amici. Era voluto bene da tutti Santo è un bravo ragazzo, non era. Era un bellissimo ragazzo, il rapporto che avevamo era inspiegabile. Vi chiedo di scrivere parole belle su Santo, perché lo meritava. Invece, ha trovato una fine tragica che non meritava».

 

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
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