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Sasillo, Macallo, Genny: ecco la gen Z che voleva prendersi il rione Sanità

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Tik Tok, collane sgargianti e parentele pesanti. Come macigni. Questo il profilo dei nuovi ras emergenti del rione Sanità, quelli raggiunti questa mattina da ordinanza di custodia cautelare in carcere con le accuse di porto e detenzione illegale di armi da fuoco e munizionamento aggravati dalla finalità mafiosa. In manette sono finiti i ras Ciro Esposito, detto ‘o Macall, e Salvatore ‘Sasillo’ La Salvia. I due potevano contare anche sugli affiliati Luis Antonio Amodio, Alexandr Babalyaan, Gennaro De Marino, Francesco Pio Massaro, Danilo Peraino e Ivan Zinzi. Un’intera paranza che dalla zona di via Santa Maria Antesaecula e gradini San Nicandro voleva estendere il suo potere su tutta la Sanità.

I profili dei ras arrestati

Salvatore La Salvia, adetto “sasillo” è ritenuto tra gli esponenti di rilievo del clan Sequino. Legato, peraltro, da vincoli di parentela con la famiglia Sequino fu arrestato nel dicembre 2021 in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere per aver agevolato il gruppo. È stato poi condannato a tre anni e quattro mesi per i delitti di minaccia grave nei metodi previsti
dall’art. 416/bis co.1 cp. in relazione al clan Sequino.
Frequenti i controlli sul territorio che lo ritraggono in compagnia di altri due arrestai, Ciro Esposito e Danilo Peraino.

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Ciro Esposito ‘o macall è considerato un esponente di punta del gruppo: condannato alla pena della
reclusione di 5 anni per estorsione aggravata in concorso e partecipazione all’associazione camorristica del clan Sequino. Frequenti i controlli sul territorio che lo ritraggono in unione con soggetti ritenuti affilati al medesimo sodalizio camorristico, tra i quali Gennaro De Marino, Francesco Pio Massaro, Ivan Zinzi, Luis Antonio Amodio e Salvatore La Salvia ed altri noti soggetti della sfera criminale dell’area cittadina. Tra gli arrestati figura anche Alexandr Babalyan, detto “Alex”, arrestato la mattina dell’8 maggio 2025 poiché individuato quale esecutore materiale dell’omicidio di Emanuele Durante, delitto pianificato organizzato e realizzato nell’ambito delle strategie criminose perseguite dal clan Sequino.

Tra i profili più ‘interessanti’ anche Gennaro De Marino detto ‘Genny’, figlio di Ciro ex ras del clan Misso. Inizialmente De Marino era indicato come vicino a Salvatore Barile, reggente dei Mazzarella: in seguito ad un episodio si sarebbe allontanato da quest’ultimo. Ciò avvenne quando i Mazzarella gli ordinarono di andare a sparare nella zona del ‘presepe’ ordine disatteso dal giovane poi confluito nelle fila del gruppo Pirozzi e poi dei Sequino-Savarese. Come raccontato dal pentito Salvatore Giuliano: “ Barile era intenzionato a d uccidere Genny De Marino e, tra l’altro, a seguito di questa vicenda, si creò anche una tensione all’interno dello stesso gruppo della Sanità, in quanto Sasillo, cioè il nipote di Salvatore Sequino, si schierò con Barile, mentre invece Salvatore
Savarese si schierò con Genny De Marino. All’epoca non era ancora uscito da galera Giulio Pirozzi detto o ‘picuozzo. Io, quindi, feci un’opera di mediazione e convincimento nei confronti di Salvatore portandolo a ragionare sull’opportunità di una riappacificazione in quanto la guerra, dal mio punto di vista, sarebbe stata inutile e deleteria, anche perché il contrasto che si era creato nello stesso gruppo della Sanità sarebbe stato
dannoso per lo stesso Barile”.

 

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