Potrebbe aver pagato con la vita la vicinanza al ras Massimo Santagata il 20enne Gennaro Ramondino. Il giovane trovato carbonizzato in contrada Pisani a Pianura. Un’esecuzione in piena regola, una punizione per gli investigatori. Ramondino in poco tempo era divenuto il guardaspalle più fidato dello stesso Santagata, tanto che in più di un’occasione i due sono stati fermati insieme. Proprio la vicinanza al ras emergente e il vuoto creatosi con il suo arresto il mese scorso avfebbero creato le condizioni ottimali per un isolamento poi rivelatosi fatale per il giovane.
Gennaro Ramondino e la sua vicinanza con Santagata
Il contesto in cui potrebbe essere maturato l’omicidio è dunque quello del contrasto tra gruppi emergenti della criminalità organizzata locale. Ramondino era figlio di Salvatore, indicato dalle informative di polizia come vicino al neonato gruppo del ras emergente. Questi nei mesi scorsi avrebbe messo a ferro e fuoco il quartiere, occupando gli spazi un tempo di pertinenza dei Marsicano-Esposito. Santagata, a capo di un gruppo di giovanissimi, è finito in manette un mese fa per tentato omicidio. Il suo gruppo, rivelano fonti investigative, si sarebbe ben presto messo contro proprio i gruppi che un tempo spadroneggiavano a Pianura anche a causa di una relazione di un affiliato con una donna che in passato era legata ad un personaggio della mala locale.
Contrasti che sarebbero poi sorti anche con i reduci dei Carillo-Perfetto. Probleni anche con il manipolo di fedelissimi legati al ras Antonio Lago a sua volta vittima di un fallito agguato mesi fa. L’omicidio di Gennaro Ramondino ricorda quello di Andrea Covelli il cui corpo fu trovato sempre a Pianura in una zona di campagna.