Erano pronti a fare la scissione dal cartello della camorra di Ponticelli in nome del denaro. Un gruppo di giovani avrebbe, dunque, sfidato le famiglie De Luca Bossa-Minichini-Casella perché li avrebbero lasciato a secco. Tra i rivoltosi ci sarebbe stato anche Ivan Ciro D’Apice che, secondo gli inquirenti, avrebbe fatto parte del gruppo di Giovanni Palumbo, uomo di fiducia del ras detenuto Roberto Boccardi. Il ruolo del 26enne affiliato del clan De Micco è stata descritto nell’ultima ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Napoli, Linda Comella, che ha inferto un duro colpo alla camorra di Napoli Est.
I GIOVANI RIVOLTOSI
Durante la detenzione Boccardi si sarebbe informato costantemente sull’operato criminale dei suoi ragazzi di fiducia, proprio tra questi c’era anche D’Apice. Quindi Ivan si sarebbe messo in comunicazione con il 31enne con un messaggio telefonico, usando un’utenza intestata a sua zia e madre del collaboratore di giustizia Antonio Pipolo così come avrebbe richiesto il detenuto.
A riprova della caratura criminale di D’Apice ci sono le immagini riprese, nel dicembre del 2020, in un noto bar di Ponticelli dalle quali risulta un incontro tra i ragazzi di Palumbo e Michele Cirella vicino al clan De Martino, alias gli XX. Infatti le telecamere hanno catturato anche un bacio sulle labbra tra Ivan e Michelone: proprio quell’incontro e quel gesto avrebbero sancito una tregua tra i clan di Ponticelli. Dunque secondo gli inquirenti questa modalità di saluto sarebbe indicativa di una stretta affiliazione dei De Luca Bossa-Casella con gli appartenenti al gruppo degli XX.
Secondo il collaboratore di giustizia Pipolo, però, la pax sarebbe terminata il 14 marzo del 2021: “La tregua è durata fino all’omicidio di Giulio Fiorentino. lo, Palumbo, Ricci, D’Apice e la famiglia De Martino decidemmo di fare una scissione dai De Luca Bossa-Minichini-Casella perché non arrivavano più soldi dalle piazze in quanto i soldi li prendevano i De Luca Bossa-Minichini-Casella. Solo con il Conocal non avevamo rancori“.
Catturato latitante della camorra di Ponticelli, era a casa della sorella
A distanza di poco meno di un mese Ivan Ciro D’Apice è stato arrestato ad Alessandria poiché ritenuto dalla Polizia di Stato e dalla Dda legato al clan De Micco-De Martino del quartiere Ponticelli di Napoli. Ivan era scampato all’arresto nel corso dell’operazione anticamorra della Squadra Mobile partenopea (diretta dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini) scattata lo scorso 28 novembre. Gli agenti della Mobile e del commissariato Ponticelli lo hanno rintracciato in Piemonte, dove abita la sorella.